Dal Centro Pompidou di Parigi, opera d’arte pensata per contenere altre opere d’arte, alla Bolla di Renzo Piano, sospeso sul mare nel Porto Antico di Genova
Negli ultimi cinquant’anni i progetti di Renzo Piano – divisi tra grandi edifici culturali e istituzionali, abitazioni e uffici, piani urbanistici che hanno coinvolto interi quartieri – hanno dato un contributo straordinario al campo dell’architettura, dando prova al mondo della padronanza della tecnica ma anche della passione per la sperimentazione dell’architetto italiano.
La Royal Academy di Londra ha dedicato a Renzo Piano una mostra, “Renzo Piano: The Art of Making Buildings”, aperta al pubblico fino al 15 gennaio 2019. Ma non è solo nella capitale britannica che dovete andare, per apprezzare l’opera di Piano.
Dalla Bolla di Genova alla California Academy of Sciences di San Francisco, ecco 10 edifici iconici progettati e realizzati da Renzo Piano in giro per il mondo.
1. The Shard, Londra (2012)

Per i londinesi, il grattacielo the Shard (la Scheggia, in italiano) è uno dei progetti di Piano più noti. Dall’alto dei suoi 72 piani, oltre 300 metri di altezza, domina la skyline della City, di cui è il più alto edificio. La torre è stata progettata per rispondere a una serie di usi diversi, e il suo design risponde proprio a questi. Così la base, dove si trovano gli uffici, è più ampia; il corpo centrale sede di ristoranti e hotel va restringendosi; la cima della torre, con appartamenti e una galleria panoramica, è la sua parte più stretta.
Deve il suo nome – scheggia – ai rivestimenti in vetro delle facciate, di un colore molto chiaro così da conferire all’edificio lucentezza e la capacità di riflettere il cielo intorno. The Shard è un ottimo esempio di come un progetto architettonico possa essere catalizzatore di cambiamento. Fin dal momento della sua inaugurazione nel 2012, infatti, ha portato a un generale processo di rigenerazione dell’intera area intorno al London Bridge.
2. Centro nazionale d’arte e di cultura Georges Pompidou, Parigi (1977)

Renzo Piano e Richard Rogers erano relativamente sconosciuti quando, nel 1971, hanno sbaragliato la concorrenza di circa 680 altri team di architetti e si sono aggiudicati l’incarico di realizzare il nuovo centro di arte contemporanea di Parigi. Il Centro Georges Pompidou, contestato al momento della sua inaugurazione, nel 1977, è diventato poi uno dei più importanti e amati edifici moderni al mondo.
I progetti, in origine, erano molto più radicali – includevano pavimenti in movimento e cartelloni elettronici giganti – ma dopo i tagli al budget e l’entrata in gioco delle norme antincendio molte di queste idee sono andate perse. Il concetto principale, però, quello di un edificio flessibile, con elementi esterni rimovibili e sostituibili nel corso della sua vita, è rimasto. Ed è quello che sorregge l’edificio ancora oggi. All’interno del Centro Pompidou si trovano gallerie d’arte, una biblioteca, un centro di ricerca, un auditorium e un cinema e questo lo rende uno spazio pubblico vibrante e ampio. Famoso per il suo essere un’opera d’arte che contiene opere d’arte e per la facciata dai colori vivaci, è diventato uno dei punti di riferimento di Parigi.
3. Auditorium Parco della Musica, Roma (2002)

Situato nel quartiere Parioli di Roma, su un’area di 55.000 m², è stato inaugurato nel 2002 dopo sette anni di lavori (il lavoro di costruzione, supervisionato da Renzo Piano, era iniziato nel 1995). La forma del complesso ricorda quella di uno scarabeo e i volumi principali sono costituiti dalle tre sale concerto, situate in edifici di diverse dimensioni e ricoperte da lastre di piombo disposte a raggiera intorno alla cavea, un teatro all’aperto che può accogliere 3.000 spettatori circa.
Realizzato per ospitare eventi musicali e culturali, comprende, oltre alle sale concerto, il Teatro Studio, tre studi di registrazione, un atrio comune alle sale. Una curiosità: durante i lavori di costruzione vennero alla luce i resti di una villa romana e questo portò a una sostanziale modifica del progetto originario di Renzo Piano. I reperti rinvenuti sono oggi esposti in un piccolo museo che si trova sotto la cavea.
4. Whitney Museum of American Art, New York (2015)
Situato tra il fiume Hudson e l’High Line, il parco lineare di New York, il Whitney Museum of American Art è stato disegnato per riunire il museo, le cui gallerie si trovavano in edifici diversi dopo aver lasciato la sede creata da Marcel Breuer su Madison Avenue. Oltre 6.000 m² di spazio espositivo si sviluppano su nove piani, mentre le terrazze a cascata all’esterno dell’edificio offrono una vista magnifica sull’High Line e creano incredibili sculture. Ricordando una pila di blocchi, l’estetica dell’edificio risponde alla natura industriale del Meatpacking District, dove è situato, e al piano terra il grande ingresso a sbalzo trasforma l’area esterna all’edificio in uno spazio pubblico.
5. The Menil Collection, Houston (1987)
Il primo progetto statunitense di Renzo Piano è nato per ospitare la collezione d’arte di Dominique e John de Menil, che comprende pezzi antichi, africani e altri surrealisti e moderni. Nell’edificio si trova anche un laboratorio di cornici, uno studio per il restauro e lo studio e un giardino d’inverno. Le dimensioni del museo sono ridotte, domestiche, riflettono lo stile dei bungalow circostanti e questo fa sì che tutta l’arte esposta possa essere osservata nella luce naturale, attraverso le feritoie in cemento collocate sotto il tetto in vetro. Nel 1992 Piano è tornato sul progetto, per costruire un padiglione separato dedicato ai lavori di Cy Twombly.
6. Centro culturale Jean-Marie Tjibaou, Numea (1998)

Questo progetto a Numea – la principale città nonché il capoluogo amministrativo del territorio francese della Nuova Caledonia, nel Pacifico – è stato ideato per celebrare la cultura autoctona, quella dei Canachi (Kanak). Uno degli obiettivi principali di Piano era appunto quello di combinare le abilità costruttive dei Canachi e il loro profondo legame con la natura con l’uso di materiali moderni come vetro, pietra, alluminio, acciaio. Usando le tradizionali abitazioni dei capi come ispirazione, Piano ha creato una sequenza monumentale di dieci gusci, di altezza compresa tra i 20 e i 30 metri, che si estendono sulla collina. Collegate da un sentiero, ogni edificio svolge una funzione diversa – dall’alloggiamento di spazi espositivi e aree di ricerca agli studio per la danza, la pittura, la musica e la scultura.
7. La Bolla di Renzo Piano, Genova (2001)
La Biosfera, comunemente nota come la Bolla di Renzo Piano, è una struttura di vetro e acciaio, sospesa sul mare, situata nel Porto Antico di Genova, a ponte Spinola, nelle vicinanze dell’acquario cittadino. La struttura, di forma sferica, con un diametro di 20 metri, venne aperta al pubblico nel 2001, in occasione del G8 tenutosi a Genova, e inaugurata ufficialmente nel 2002.
Al suo interno è ricostruita una piccola porzione di foresta pluviale tropicale, con oltre 150 specie di organismi animali e vegetali. Tra questi uccelli, tartarughe, pesci, insetti e poi le grandi felci, altre fino a sette metri, e altre piante tropicali. Le condizioni climatiche idonee per la loro sopravvivenza sono garantite da un sistema di condizionamento computerizzato.
8. Jérôme Seydoux Pathé Fondation, Parigi (2014)
Dedicato alla promozione e alla valorizzazione del cinema, il quartier generale della Jérôme Seydoux Pathé Fondation disegnato da Piano ospita gli uffici della fondazione insieme ad archivi, spazi espositivi e una sala per proiezioni con 70 posti. Immerso in un quartiere urbano nel centro di Parigi, l’edificio sorge sul sito di un teatro del XIX secolo, trasformato a metà Novecento in uno dei primi cinema della capitale francese. Dell’antico edificio è stata salvata – e restaurata – la facciata che da su Avenue des Gobelins, su cui campeggiano sculture realizzate da Auguste Rodin. Dietro di essa un nuovo edificio curvilineo e trasparente sembra fluttuare sopra il cortile.
9. California Academy of Sciences, San Francisco (2008)

Quando è stata completata, ormai dieci anni fa, la California Academy of Science di San Francisco, realizzata da Renzo Piano, ha segnato un importante sviluppo nel campo dell’architettura sostenibile. Progettato per essere il museo più verde al mondo, l’edificio ha ricevuto il LEED Platinum (il più alto riconoscimento ambientale negli Stati Uniti) e comprende molti elementi che contribuiscono alla sua natura eco-sostenibile. Il progetto, che copre un’area di 37.000 m² e comprende spazi espositivi e di ricerca, un acquario e un planetario, è stato progettato come se una parte del Golden Park, dove si trova, si fosse sollevato da terra. Il tetto ondeggia in una serie di dune che segnalano i diversi spazi sottostanti, e che contribuiscono alla natural circolazione dell’aria nell’edificio.
10. Centro Botin, Santander (2017)

Situato nella città spagnola di Santander, il Centro Botín è uno spazio dedicato all’arte, alla cultura e all’insegnamento, e il primo edificio costruito da Renzo Piano in Spagna. Il progetto che copre un’area di 10.000 m² è costituito da due blocchi a forma di D uniti da un passaggio sopraelevato in vetro e acciaio che si apre a sbalzo sul mare. L’edificio è rivestito da oltre 280.000 piastrelle tonde in ceramica, che riflettono la luce del sole e il mare stesso.