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La lezione moderna di Andrea Mantegna a Palazzo Madama a Torino

Ha aperto il 12 dicembre scorso nelle sale auliche di Palazzo Madama la grande mostra dedicata ad Andrea Mantegna (Isola di Carturo, 1431 – Mantova, 1506).

 

Andrea Mantegna, Ecce Homo. 1500-1502 Parigi, Musee Jacquemart-Andre’

Nel sottotitolo della mostra, Rivivere l’antico, Costruire il moderno i curatori Sandrina Bandera, Howard Burns, Vincenzo Farinella, attraverso un corpus di oltre 130 opere che include prestigiosi prestiti internazionali, intendono sottolineare la portata rivoluzionaria della lezione del grande maestro del Rinascimento, in grado di rielaborare la sintassi dell’antico (in particolare il repertorio archeologico, greco e romano, ampiamente rappresentato in mostra dalla scultura) per giungere ad un modello nuovo di straordinario realismo nella resa della figura umana che farà scuola per le generazioni successive, inclusi nomi di primo piano come Rembrandt (presente in mostra con una piccola acquaforte di collezione privata che ritrae una Madonna con Bambino, ispirata alla Madonna dell’Umiltà di Capodimonte).  Le lunghe code in Piazza Castello in questo primo mese confermano l’ottima risposta del pubblico e annunciano la mostra come evento espositivo dell’anno: si avrà tempo fino al 4 maggio 2020 per visitare l’ampia rassegna, organizzata da Civita Mostre e Musei, fortemente voluta dalla Fondazione Torino Musei e sostenuta dalle istituzioni pubbliche e private torinesi. “Insieme a Intesa Sanpaolo e a Civita, la Fondazione Torino Musei offre alla nostra città, al pubblico italiano e internazionale l’opportunità di una mostra straordinaria che sottolinea la vocazione culturale di Torino e ne rafforza il ruolo come faro turistico e culturale nella galassia delle principali istituzioni della conoscenza a livello mondiale”, dichiara Maurizio Cibrario, Presidente di Fondazione Torino Musei.

Giovanni Bellini, Ritratto di giovane in veste senatoria, 1485 ca. Padova, Musei Civici

Il Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro commenta: “La partecipazione di Intesa Sanpaolo alla mostra a Palazzo Madama su uno dei maestri del Rinascimento sancisce il legame della Banca con Torino in un campo, quello artistico-culturale, che ci vede fortemente impegnati. La nostra presenza come co-organizzatori ci ha permesso di mettere a disposizione le competenze acquisite nella gestione dei nostri musei, le Gallerie d’Italia, e intermediare con istituzioni culturali tra le più autorevoli al mondo cui ci relazioniamo ormai regolarmente. Un così ricco percorso espositivo inserisce la mostra nel circuito dei grandi appuntamenti nazionali portando la vivacità culturale di Torino all’attenzione dei cittadini e dei turisti.”

Andrea Mantegna, Sant’Antonio da Padova e San Bernardino da Siena presentano il monogramma di Cristo, 1452, Padova, Museo Antoniano

La mostra non si conclude al primo piano di Palazzo Madama ma vanta una particolare “appendice”: Civita ha infatti sviluppato una grande introduzione multimediale, allestita nella Corte medievale, che consente di ammirare anche gli affreschi e le opere che non possono essere esposte per motivi di carattere conservativo: grazie a tre grandi schermi viene proposta ai visitatori una esperienza nei luoghi e nelle opere di Andrea Mantegna, così da rendere accessibili anche i capolavori che, per la loro natura o per il delicato stato di conservazione, non possono essere presenti in mostra, dalla Cappella Ovetari di Padova alla Camera degli Sposi, dalla sua casa a Mantova al grande ciclo all’antica dei Trionfi di Cesare conservato in Inghilterra e al celeberrimo Cristo  della Pinacoteca di Brera a Milano. “Tutta la mostra è proposta in 3 lingue: italiano, inglese e francese. L’audio della sezione immersiva, i pannelli di sala e infine l’audioguida, inclusa nel biglietto, che illustra nel dettaglio tutto il percorso espositivo”, sottolinea Alberto Rossetti, Presidente di Civita Mostre e Musei.

Andrea Mantegna La Vergine col bambino e i SS. Girolamo e Luigi di di Tolosa. Parigi, Musee Jacquemart-Andre’

La rassegna, ideale racconto che svolge sotto i nostri occhi il percorso artistico del grande pittore, dai notevoli esordi giovanili alla grande fortuna critica goduta già in vita come artista di corte dei Gonzaga, è articolata in sei sezioni che evidenziano momenti particolari della sua carriera e sottolineano significativi aspetti dei suoi interessi e della sua personalità artistica, illustrando al tempo stesso alcuni temi meno indagati come il rapporto di Mantegna con l’architettura e con i letterati. Viene così proposta ai visitatori un’ampia lettura della figura dell’artista, che definì il suo originalissimo linguaggio formativo sulla base della profonda e diretta conoscenza delle opere padovane di Donatello, della familiarità con i lavori di Jacopo Bellini e dei suoi figli (in particolare di Giovanni, di cui Andrea sposerà la sorella Nicolosia), delle novità fiorentine e fiamminghe (ravvisabile nella lenticolarità dei paesaggi), nonché dello studio della scultura antica. Un’attenzione specifica è dedicata al suo ruolo di artista di corte a Mantova e alle modalità con cui egli definì la fitta rete di relazioni e amicizie con scrittori e studiosi, che lo resero un riconosciuto e importante interlocutore nel panorama culturale, capace di dare forma ai valori morali ed estetici degli umanisti.

Andrea Mantegna, Sibilla con Profeta, 1495 ca.,  Cincinnati Art Museum, Ohio, USA

Il Piano Nobile di Palazzo Madama accoglie quindi l’esposizione di opere straordinarie, a partire dalla Sant’Eufemia proveniente dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e dalla grande lunetta (affresco staccato) con Sant’Antonio e San Bernardino da Siena proveniente dal Museo Antoniano di Padova. Di Mantegna sono esposti oltre venti dipinti, altrettanti disegni e opere grafiche, oltre ad alcune lettere autografe. Il percorso espositivo non è solo monografico, ma presenta capolavori dei maggiori protagonisti del Rinascimento che furono in rapporto col Mantegna, tra cui opere di Donatello, Antonello da Messina, Pisanello, Paolo Uccello, Giovanni e Jacopo Bellini, Leon Battista Alberti, Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti, Pier Jacopo Alari Bonacolsi detto l’Antico e infine il giovane Correggio. Accanto a dipinti, disegni e stampe del Mantegna, sono inoltre esposte opere fondamentali dei suoi contemporanei, così come sculture antiche e moderne, dettagli architettonici, bronzetti, medaglie, lettere autografe e preziosi volumi antichi a stampa e miniati.

Andrea Mantegna, Madonna con il Bambino e Santi, Pala Trivulzio, 1497, Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco

Tra i prestatori si annoverano alcune delle più grandi collezioni del mondo, tra cui il Victoria and Albert Museum e la National Gallery di Londra, il Louvre e il Jacquemart André di Parigi, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington, il Cincinnati Art Museum, le Collezioni del Principe del Liechtenstein, l’Albertina e il Kunsthistorisches di Vienna, lo Staatliche e il Bode Museum di Berlino, il Rijksmuseum di Amsterdam, la Galleria Nazionale di Praga, oltre a prestiti di numerose collezioni italiane, tra cui le Gallerie degli Uffizi, la Pinacoteca del Castello Sforzesco, la Pinacoteca di Brera e il Museo Poldi Pezzoli di Milano, l’Accademia Carrara di Bergamo e l’Accademia Tadini di Lovere, il Museo Antoniano e i Musei civici di Padova, la Fondazione Cini e le Gallerie dell’Accademia di Venezia, il Museo di Capodimonte e il Museo Archeologico di Napoli, i Musei Civici di Pavia, le Gallerie Estensi di Modena, il Museo Nazionale di Ravenna, il Museo di Correggio, i Musei Civici e il Seminario Arcivescovile a Mantova, la Galleria Sabauda, la Biblioteca Reale, la Biblioteca Nazionale e il Museo di Antichità di Torino.

Altrettanto prestigioso il comitato scientifico della mostra, composto dai curatori Sandrina Bandera e Howard Burns, con Vincenzo Farinella come consultant curator per l’antico, insieme a Laura Aldovini, Lina Bolzoni, Molly Bourne, Caroline Campbell, Marco Collareta, Andrea Di Lorenzo, Caroline Elam, David Ekserdjian, Marzia Faietti, Claudia Kryza – Gersch, Mauro Mussolin, Alessandro Nova, Neville Rowley e Filippo Trevisani. Per favorire la visita di un pubblico internazionale i testi di mostra, l’audio della sala immersiva e le audioguide per tutti, incluse nel biglietto, sono disponibili in italiano, inglese e francese.

Nel motivare gli aspetti scientifici della mostra scrivono in catalogo i tre curatori, Sandrina Bandera, Howard Burns, Vincenzo Farinella: “La mostra di Torino offre un’eccezionale opportunità di vedere molte significative opere di Mantegna, come non è stato più possibile in Italia dopo il 2006: in occasione del cinquecentenario, d’altronde, la frammentazione espositiva in tre diverse sedi – Mantova, Padova e Verona – non aveva certo favorito un’organica presentazione del percorso dell’artista. Molti giovani italiani non hanno mai avuto l’opportunità di vedere un gran numero delle sue opere, mentre chi ha visitato le mostre del 2006 vorrebbe probabilmente rinnovare la conoscenza del pittore attraverso una mostra capace di presentare, unitariamente , ogni aspetto dell’arte di Mantegna anche attraverso l’esplorazione del suo mondo e dell’ambiente in cui si è trovato a vivere e a operare, indagando i suoi contatti con i committenti e con gli umanisti, ricostruendone compiutamente la carriera e la cultura, sondandone la complessa e sfuggente personalità”. […] Le mostre dal 1961 in poi ci hanno insegnato che per capire l’arte di Mantegna non è sufficiente guardare alle sue opere: risulta invece necessario informarsi sulle circostanze nelle quali furono realizzate e anche sulla cultura, sull’ambiente e sulla personalità del pittore. Questa mostra torinese, quindi, non è solo un’esposizione con meravigliose opere di Mantegna e di molti altri artisti che sono stati in relazione con lui, ma intende anche costituire una rappresentazione di quella che è stata la sua creazione più straordinaria, cioè l’originalissima immagine di sé stesso messa a punto dall’artista in sessant’anni di carriera”.

La mostra è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, Intesa Sanpaolo e Civita Mostre e Musei. Il catalogo, comprendente numerosi saggi introduttivi e di approfondimento oltre alle schede scientifiche di tutte le opere in mostra, è pubblicato da Marsilio Editori.

Per info

Andrea Mantegna_Rivivere l’antico_costruire il moderno

Palazzo Madama

Torino

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.

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