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NATURA VIVA

Fabio La Fauci, Elisa Rossi, David De Biasio, Casagrande & Recalcati. Quattro artisti interpretano il tema della matura morta, o meglio Natura Viva nelle intenzioni del curatore Federico Rui.

Gli esiti vanno dal realismo estremo al surreale. Entreremo nel vivo della mostra grazie alle parole delle artiste Elisa Rossi e Sandra Casagrande. Non è un caso aver intervistato proprio loro, perché affrontare oggi la natura morta significa sicuramente confrontarsi con il passato.  I soggetti scelti dalle nostre artiste richiamano un genere pittorico e tradizioni appartenute per secoli al mondo femminile.

Federico Rui, curatore della mostra e gallerista.

“La Mostra nasce da una riflessione sulla natura morta contemporanea, un soggetto che non veniva proposto da tempo. Nell’arte contemporanea del resto stiamo assistendo ad un ritorno al figurativo. Nel creare un percorso che non fosse però banale, sono partito del termine inglese che definisce il genere, “Still life”, che ha probabilmente origine da una parola olandese che significa “vita immobile o silenziosa”. Ho voluto seguire questa accezione più ottimista. Natura Viva, perché rappresentata in modo realistico e resa eterna dall’artista.  I miei riferimenti pittorici per affrontare questo genere, sempre considerato secondario, vanno molto indietro nel tempo, fino alle decorazioni delle Domus romane e pompeiane, e molto lontano, la pittura nord europea. Ho cercato però di individuare quali fossero oggi gli oggetti studiati e rappresentati dalla pittura contemporanea”, Federico Rui, curatore della mostra e Gallerista.

Elisa Rossi, Corredo 2016

Elisa Rossi
“Ho sempre lavorato sulla femminilità e sulla figura umana, portando avanti da tempo anche la natura morta. I lavori in mostra si intitolano Corredo e rappresentano un percorso parallelo a quello della femminiltà. Ho interpretato il tema dato da Federico rappresentando un merletto di Burano, utilizzato un tempo appunto per il corredo delle spose. Era un dono che le madri facevano alle figlie, tramandandolo di generazione in generazione. Un oggetto antico, unico nel suo genere perché è un merletto ad ago, per trasmettere l’idea di un ritorno al passato. Nella scelta c’è sicuramente anche una componente autobiografica, una bisnonna era merlettaia di Burano. Si può parlare quindi di natura viva perché viva è l’arte che ha creato l’oggetto.
Uso una tecnica antica e tradizionale, olio su tela, partendo da un disegno fatto con un pastello. Questa tecnica, che è fatta di gesti e di riti come il lavoro della ricamatrice, è per me come una forma di meditazione. Ripetere il segno, la gestualità della pennellata, è la porta di accesso a qualcosa che è oltre, un’altra dimensione.”
 www.elisa-rossi.com

Una tradizione, o meglio un’arte, da ricordare e consegnare all’eternità, così come la bellezza creata dalla natura. Le composizioni di fiori, destinati ad appassire e poi a morire in brevissimo tempo, erano il soggetto preferito, o uno dei pochi, a cui la società riteneva opportuno che si dedicassero le pittrici. Come nella pittura del ‘600/‘700, che rappresentava in modo realistico e accuratissimo composizioni di fiori di ogni stagione, così Casagrande & Recalcati dipingono fiori di proporzioni giganti, che però la realtà la superano e diventano iper-realistici. Due artisti che lavorano insieme, legati da sempre a questo soggetto, come secoli fa una coppia di artiste del seicento sorelle e milanesissime, Margherita Caffi e Francesca Volò, appartenenti ad una famiglia di artisti lombardi specializzata in nature morte.

Casagrande & Recalcati, Ipervanitas 2018

Sandra Casagrande
“Quando siamo stati invitati a partecipare a questa mostra sulla natura morta – intesa come “Natura Viva” e quindi come rappresentazione contemporanea di oggetti che paradossalmente vivono nel dipinto – siamo stati felici di confrontarci esplicitamente con un “genere” che da sempre ha avuto un luogo speciale nel nostro mondo di riferimenti.
Inevitabilmente abbiamo sempre sentito un legame, magari anche conflittuale, con la tradizione della natura morta e non a caso intitoliamo i nostri dipinti di soggetto floreale “Ipervanitas” proprio per dichiarare il legame con le vanitas tradizionali. Aggiungendo però il suffisso “iper” vogliamo affermare un’adesione sensuale e corporea a tutto ciò che è fuggevole e sottolineare come la nostra riflessione sull’inesorabile passaggio del tempo ci conduce a ricercare nuovi e sempre diversi stadi di bellezza ulteriore.
Esiste una doppiezza insita nel nostro lavoro – forse data, ma non cercata, dal fatto che siamo in due – che ci porta, da una parte ad esaltare l’esuberanza delle composizioni floreali più ricche, dall’altra a concentrarci sulla bellezza del fiore che mostra invece con fierezza le sue ammaccature, i suoi lividi, le sue aridità e il suo lento consumarsi. Doppiezza che si ripete nella scelta di dipingere sfondi neri o bianchi in modo da eliminare (sembra un paradosso) ogni possibile riferimento naturalistico. Ecco, forse ciò che maggiormente ci allontana dalla natura morta tradizionale, o still-life che dir si voglia, è il nostro rapporto con lo spazio della tela che non è mai, per noi, la riproposizione di uno spazio reale, esperibile: è sempre un altrove, è sempre irrealmente bianco o nero; è sempre un po’ raggelante”.

http://casagranderecalcati.com/

 

NATURA VIVA
fino al 27 aprile 2018
Federico Rui Arte Contemporanea
via Turati 38, Milano
Orari:
da martedì a venerdi 15.00-19.00;
sabato su appuntamento
http://www.federicorui.com

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole.

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