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Mapplethorpe. La Ninfa Fotografia

Mapplethorpe. La Ninfa Fotografia, Skira
Mapplethorpe. La Ninfa Fotografia, Skira

Germano Celant, Mapplethorpe. La Ninfa Fotografia, Skira, 2014

La narrazione teorica proposta da Skira riunisce il percorso di formazione del curatore alle fondamentali influenze fornite dalla conoscenza personale di Mapplethorpe

Venticinque anni dopo la morte di Robert Mapplethorpe, il volume edito da Skira “Mapplethorpe. La Ninfa Fotografia” raccoglie, per la prima volta, i contributi critici di Germano Celant in un’ esauriente antologia di tutto il lavoro fotografico dell’artista americano.
Questo racconto critico-teorico, composto da una raccolta di scritti su Robert Mapplethorpe non è il risultato di un progetto pianificato, bensì il frutto di un’esperienza di vita che si intreccia alla conoscenza e alla frequentazione dell’artista: uno scavo visivo e mentale vissuto esplicitamente e direttamente. Si tratta di un documento personale: interpretazione in equilibrio tra partecipazione, studio e scrittura. È l’esito proficuo e fruttifero di un dialogo che comincia nel 1977 con l’incontro alla personale presso la Holly Solomon Gallery a New York e che continua per anni fino alla scomparsa dell’artista. La narrazione sembra riunire il percorso di formazione del curatore e critico d’arte alle seminali influenze fornite dalla conoscenza personale del fotografo. La memoria gioca un ruolo principale, come nell’intervista “Metafore del Desiderio”, in cui era lo stesso Robert Mapplethorpe a dichiarare: “Considero queste fotografie parte di un diario. Queste sono persone – alcune le conosco molto bene, altre poco – che hanno incrociato la mia vita negli ultimi anni. Voglio essere capace di tornare indietro e ricordare quella parte che mi attrae”. Più avanti, nel saggio “Il satiro Mapplethorpe e la ninfa Fotografia”, che offre il titolo all’intera pubblicazione, è Germano Celant a scrivere sempre a proposito di conoscenza dell’altro ed attrazione: “La sequenza di autoritratti risulta allora un tentativo rivolto a espellere, in una ripetizione di sembianze speculari diversificate, l’identità del suo molteplice. Egli si mette al posto del soggetto perché sa che il mito di Narciso coincide con il mito dell’altro, quasi sempre l’androgino: è consapevole che il corpo riflesso è il corpo cercato e desiderato.”
Fotografo riconosciuto a livello internazionale, Robert Mapplethorpe (1946-1989) è noto per le sue immagini nelle quali lo studio dei maestri della fotografia – da Edward Muybridge e il Barone Wilhelm von Gloeden, fino ad Alfred Stieglitz e Man Ray – si intreccia all’interesse per l’arte, soprattutto per la scultura di Michelangelo, Canova e Rodin. Da queste suggestioni si originano il transito e la traduzione della visione statuaria: tipicità delle sue immagini fotografiche di corpi. Con i metodi rigorosi e compositivi dedotti dal classicismo, Robert Mapplethorpe riesce a raffreddare e a contenere visualmente i temi scabrosi e altamente erotici del sadomasochismo e dell’omosessualità, quanto ad impostare inditi parallelismi iconografici tra soggetti estremi. Il risultato è l’equivalenza estetica tra l’armonia di un fiore e di un fallo.
Sin dal 1977 Germano Celant come scrittore, curatore e storico dell’arte, è entrato in dialogo con Robert Mapplethorpe condividendo incontri, interviste e scritti realizzati in occasione di pubblicazioni e di mostre, come quella al Palazzo Fortuny a Venezia nel 1983 in collaborazione con il fotografo, oppure producendo sulla sua ricerca diverse riflessioni postume dal 1990 al Solomon R. Guggenheim Museum di New York e all’Hermitage Museum di San Pietroburgo.

Germano Celant
Mapplethorpe. La Ninfa Fotografia
Collana: Fotografia
Editore: Skira
Anno: 2014
Isbn: 8857223216
euro 40,00
http://www.skira.net/

About Ivan Fassio

Poeta, scrittore, curatore d'arte contemporanea.

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