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Le cicatrici della guerra. Diego Ibarra Sánchez – Mia Photo Fair 2019

Diego Ibarra Sánchez porta a Mia Photo Fair fotografie bellissime e accattivanti, dove dominano tonalità di blu il colore della spiritualità, ma forti nel loro contenuto. Quali segni lascia una guerra, un bombardamento, la discriminazione religiosa? Sono cicatrici sociali che non andranno più via. I lavori di Diego Ibarra Sánchez sono esposti anche a Torino fino al 27 aprile 2019 nella mostra “Alive and Well” ospitata dalla Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea.

Fotografia come mezzo per far nascere domande e generare riflessioni, questa è la missione di Diego Ibarra Sánchez, fotoreporter spagnolo con base in Libano. Siamo noi fruitori della fotografia a guardare attraverso l’obiettivo. Diego Ibarra Sánchez ci accompagna nel racconto, nella tragedia, nella denuncia catturando la nostra attenzione anche attraverso il colore e l’estetica accattivante della sua fotografia.

I suoi scatti sono molto lontani da una fotografia che si limita ad aprire una finestra su ciò che succede nel mondo e il suo pensiero va anche oltre.  La posizione di Diego sull’uso dell’immagine nella nostra società  è molto critica e definisce questo momento storico: <un’Era lobotomizzata di “turismo” sul dolore degli altri>.

Diego documenta e ci mostra quello che accade dopo le battaglie, le uccisioni e i bombardamenti. Con grande rispetto verso le storie che racconta Diego cerca di scuotere le nostre coscienze.  È fermamente convinto che una fotografia possa cambiare la società, la mente e il cuore delle persone.

Dopo aver studiato per un anno in Sud America torna in Spagna e lavora due anni  per un giornale Catalano, finché nel 2009 decide di trasferirsi in Pakistan e da lì continua a viaggiare in altri paesi Afghanistan, Bahrain, Libya, Nigeria, and Tanzania. Lascia il Pakistan nel 2014 e da allora vive a Beirut in Libano senza smettere però di esplorare il Medio Oriente lavorando ai suoi progetti.

Hijaced Education, Syria (2016) di Diego Ibarra Sánchez

Uno squarcio, provocato dai bombardmenti in un muro, si apre su una classe distrutta.  L’attenzione di chi guarda è catturata dai banchi vuoti. È un luogo reale,  la scuola di Tel Ruman,  e una data precisa il 13 Aprile 2016, Hasakah Siria.  La scuola è chiusa dall’attacco dell’ISIS del Luglio 2015. “Hijacked education”, educazione rubata, è il titolo del progetto fotografico sull’istruzione perduta a causa della guerra a cui appartiene questa fotografia.

“L’educazione è sotto attacco mortale e ad un’intera generazione di bambini il futuro è stato portato via”. Il Progetto di Diego Ibarra Sánchez nasce nel 2009 in Pakistan e si sviluppa negli anni successivi anche in altri paesi come Siria, Iraq, Libano e Colombia. “L’obiettivo è quello di realizzare un resoconto personale e universale che mostri come la violenza, l’estremismo, l’intolleranza e la paura stanno spazzando via il futuro di un’intera generazione di migliaia di bambini” afferma il fotoreporter.

In un’altra parte del mondo, questa violenza “silenziosa” che toglie ai bambini la possibilità di imparare, crea terreno fertile per plasmare nuovi soldati e un’idea malata di patriottismo. A nord del Mar Nero, a causa del conflitto armato tra Ucraini e separatisti sostenitori della Russia, nelle scuole, nei club e nei campi estivi centinaia di bambini giocano a far la guerra, mentre vengono addestrati in discipline militari e in tattiche di fuoco.

BLUE Pakistan Faith, Kabul (2013) di Diego Ibarra Sánchez

La fotografia, parte del progetto “Christians under siege”, che mostra un edificio cristiano a Youhanabad Colony in Lahore (Pakistan, 2013),  comunica l’isolamento e la vulnerabilità della minoranza cristiana pakistana agli attacchi dei militanti. La discriminazione da parte della maggioranza mussulmana è tangibile.

Blue Afganistán, Kabul (2014) di Diego Ibarra Sánchez

Nella scelta della Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea per lo Stand di Mia Photo Fair 2019 anche alcune immagini più leggere come Blu Afghanistan, che rappresenta una serie di burqa da festa all’interno di un suq.

A room with a view, Lebanon 2017 (In copertina)
La vista di questa casa più volte bombardata a Beirut, Rose House, è uno sguardo verso la profondità del mare, che richiama all’artista i dipinti in cui Dalì ritraeva Gala sul mare, visti nella sua infanzia in Spagna. E’ parte del progetto De-constructed memory.

 

Diego Ibarra Sánchez
Alive and Well
Fino al 30 aprile 2019
Raffaella De Chirico Arte Contemporanea
Via Della Rocca, 19 10123 Torino
venerdì e sabato 11.00-19.00
lunedì – giovedì su appuntamento al +39 011 835357 o al +39 3914560090
www.dechiricogalleriadarte.it

Diego Ibarra Sánchez, 1982, Spagna
www.diegoibarra.com

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole.

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