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Incursioni d’arte nella sede fiorentina di Patrizia Pepe

Sarà possibile ammirare sino al 28 marzo 2020 nella Hall della sede di Patrizia Pepe a Capalle -presso Prato- il primo capitolo della rassegna INCURSIONI. NARRATIVE PRIMARIE, un progetto a cura di Paolo Grassino con l’Art Direction di Rosanna Tempestini Frizzi.

Chiara Gullo_Preludio, 2018

Patrizia Pepe, azienda leader nel settore dell’abbigliamento, si è dimostrata interlocutrice sensibile ai linguaggi dell’arte contemporanea e complice creativa, ospitando nei propri spazi il progetto che intende mettere in luce ricerche e sperimentazioni delle nuove generazioni di artisti visuali. INCURSIONI prevede un programma di doppie personali di giovani artisti, muovendosi da sud verso il nord del Paese con una cadenza e una programmazione trimestrale. Mediante indicazioni e suggerimenti di professionisti del mondo dell’arte, impegnati anche come docenti di alcune Accademie di Belle Arti Italiane, si vuole ottenere una rigorosa selezione di artisti delle nuove leve, dando loro la possibilità di esporre in contesti non convenzionali, stimolanti e creativi.

Hall delle sede di Patrizia Pepe a Capalle

Quest’opportunità garantisce uno scambio generazionale e intellettuale tra la figura del “maestro” e quella dell’”allievo”, che non si limita a una semplice formazione da parte del docente e un apprendimento passivo da parte dello studente, ma si evolve in un confronto diretto investendo entrambi i ruoli. L’approccio progettuale di questa iniziativa non è quello di creare dei “solchi” o dei “binari” da seguire ma di lasciare che gli artisti più giovani vivano nel modo più libero la loro creatività ed espressione in modo da costruire un interscambio di vedute.

Veduta dell’installazione_ Raffaele Milazzo

La Hall della sede di Patrizia Pepe, caratterizzata da essenziali linee architettoniche tra minimale caldo e post-industriale, diventa scenario ideale dove gli artisti invitati hanno l’opportunità di “dialogare” non solo in un luogo adibito alla ricerca tessile e manifatturiera di eccellenza ma soprattutto di vivere i tempi e i luoghi legati al lavoro aziendale. I primi due artisti invitati sono Chiara Gullo (Palermo, 1991) e Raffaele Milazzo (Palermo, 1992). Entrambi hanno frequentato la Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo avendo come docenti Paolo Grassino (artista torinese noto sulla scena internazionale da diversi decenni) e l’artista palermitano Daniele Franzella.  Con le loro opere tridimensionali propongono una rilettura e una riflessione legata a oggetti domestici o a materiali industriali e come questi suggeriscono “strutture” per orizzonti tragici legati all’attualità, esperienze intime racchiuse tra le mura domestiche o anche all’ambiguo equilibrio tra il ricordo e amnesia con l’urgenza di abbattere le barriere fra sacro e laico. Chiara Gullo e Raffaele Milazzo dimostrano una forte necessità di raccontare l’oggettività dell’esistenza, la ricerca di una realtà che si fonda sulle esperienze intime racchiuse nel quotidiano di ognuno di noi si materializzano in “contenitori dell’infanzia” per conquistare la liberazione di un segreto o di un’oppressione che ritorna nella memoria delle cose.

Veduta dell’installazione_ Raffaele Milazzo

Negli ultimi tempi si rileva un rinnovato impegno delle Accademie di Belle Arti nazionali e dei suoi insegnati nello stimolare generazioni di nuovi artisti (che poi è tra le mission fondamentali, come ha sostenuto la Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Torino Paola Gribaudo nel suo intervento all’ultima edizione nazionale del FISAD, Festival delle scuole d’arte e design) a confrontarsi con il mondo esterno uscendo dai confini rassicuranti dell’esposizione di fine corso per spingersi a rispondere, sin da subito, a nuovi pubblici e nuovi committenze.

Veduta dell’installazione_ Raffaele Milazzo

Particolarmente interessante e virtuoso risulta in tale prospettiva il caso dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove un gruppo di giovani artisti, sotto l’egida del professore del biennio di scultura Paolo Grassino, ha articolato negli ultimi tempi un gruppo di lavoro improntato al confronto e al desiderio di collaborare a progetti collettivi; al contempo i singoli membri tendono a perseguire le proprie vene creative individuali focalizzandone le singole identità.

Veduta dell’installazione_Chiara Gullo

 

Si tratta di Gisella Chaudry, Veronica Vassallo, Giuliana Barbano, Alessandro Armetta, Roberto Caccamo, Sebastiano Zafonte, Germain Ortolani e i citati Raffaele Milazzo e Chiara Gullo, rappresentanti di una NEWGAP (Nuova Generazione Artisti Palermitani: Paolo Grassino li ha spinti a considerare nuove modalità operative per scardinare vecchi metodi tecnici ottenendo in cambio un messaggio più diretto ma anche più libero. Gli scultori di NEWGAP affrontano tematiche e tecniche differenti, non agiscono come un gruppo omogeneo codificato da ruoli ma hanno in comune la voglia di riappropriarsi dei materiali e recuperare a pieno il senso della manualità. Un gruppo di lavoro che non è legato ad ideologie politiche quanto ad una poetica “responsabile”, pur restando lontano da speculazioni filosofiche o ermetiche. Le varie esperienze collegate alle ricerche dell’arte contemporanea storicizzate vengono “utilizzate” con disinvoltura, fuse tra loro, fino a renderle esiti concreti, “processi ibridi” molto simili a partiture musicali con più melodie a volte dissonanti.

Raffaele Milazzo_Chiara Gullo

Palermo nel 2018 è stata promossa capitale della cultura Italiana ed ha accolto l’evento artistico “Manifesta XII – Biennale d’Arte Contemporanea Itinerante”: in questa occasione Gisella Chaudry, Chiara Gullo, Raffaele Milazzo e Germain Ortolani lavorarono insieme per la prima volta per realizzare la performance (da un’idea di Paolo Grassino) “Controllo del Corpo”, per l’evento Raid curato da Fatstudio, che ha coinvolto un’abitazione confiscata dallo Stato alla famiglia Lo Bue di Corleone.  Grazie a questo stimolante rapporto maestro – allievo si è creato un ponte ideale  tra la città Palermo, con le sue nuove leve, e quella di Torino che ha accolto con interesse le nuove istanze, a partire dalla galleria di Davide Paludetto Artecontemporanea che nel 2019 ha inaugurato due mostre personali di artisti siciliani nella sua Project room, il Castello di Rivara Museo D’arte Contemporanea che nel 2018 ha ospitato la collettiva “4 Equilibri Palermitani” e L’Officina Contemporanea della Residenza Luoghi Comuni con la doppia personale dal titolo “SINTOMI” di Alessandro Armetta e Veronica Vassallo e la mostra “Talvolta notturna” di Gisella Chaudry, entrambi frutto di un progetto di residenza e condivisione dei propri spazi.

Il secondo capitolo della rassegna INCURSIONI. NARRATIVE PRIMARIE, dal titolo STRUTTURE NOMADI, sarà dedicato proprio alla ricerca di  Gisella Chaudry e di Germain Ortolani, e inaugurerà il prossimo 2 aprile sino al 2 giugno 2020.

 

Per info

INCURSIONI. NARRATIVE PRIMARIE

A cura di Paolo Grassino

Art Direction Rosanna Tempestini Frizzi

 

Hall della Sede di Patrizia Pepe, Capalle, Prato

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.

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