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Il World Jewellery Museum di Seoul: una collezione straordinaria che racconta una vita straordinaria.

Intervista a Elaine Kim, Deputy Director del World Jewellery Museum di Seoul: dalla sua apertura nel 2004 il WJM è tra le prime cinque istituzioni culturali più importanti al mondo dedicate al gioiello.

Lee Kang-won, poetessa, diplomatica, fondatrice del World Jewellery Mueum

 

Il Museo, che presenta oltre 1600 gioielli provenienti da Africa, Asia, Americhe, Europa e regioni del Pacifico meridionale per oltre 15 secoli di storia, è stato fondato nel 2004 da Lee Kang-won, poetessa e moglie di diplomatico: la sua passione per i gioielli è cresciuta in parallelo alla sua esistenza e alle missioni diplomatiche che l’hanno portata ad essere cittadina del mondo, dall’Africa al Sudamerica all’Europa; ella ha saputo avvicinare e comprendere culture e tradizioni differenti con l’attenzione e sensibilità proprie del suo ruolo istituzionale e della sua innata predisposizione alle lingue, alla poesia e all’arte, individuando nel gioiello una delle espressioni più intense ed emblematiche dell’Uomo sia dal punto di visto creativo che antropologico, diventandone una collezionista appassionata e competente.

Oman wedding necklace 19th century, gold silver

 

La missione del World Jewellery Museum, oggi diretto con altrettanta passione e dedizione dalle figlie, è quella di preservare, raccogliere ed esporre opere di gioielleria di tutto il mondo al fine di favorire la comprensione della storia, della società, dell’arte e dello spirito delle varie nazioni: l’arte, nella filosofia del museo, non è un bene posseduto da una singola persona, ma deve essere condivisa e abbracciata da tutta l’umanità.

Il senso di Lee Kang-won per la poesia e per la narrazione torna anche nell’organizzazione delle diverse sale museali, pensate con allestimenti sorprendenti e inaspettati, che aiutano a sviluppare diversi livelli narrativi in cui tecniche e tradizioni sono poste in continuo accostamento: dialoghi da cui emergono inaspettate connessioni tra paesi molto lontani e interessanti sincronie che aiutano lo spettatore occidentale a rileggere la propria cultura in un’ottica meno autoreferenziata  e quindi con paradigmi di confronto più ampi: art nouveau e art déco, ad esempio, si trovano accanto a croci etiopi e manufatti precolombiani della stessa epoca, annullando quindi gerarchie e tassonomie puramente cronologiche, offrendo piuttosto visioni warburghiane estremamente stimolanti. Una visione globale dove il Tempo è solo uno degli elementi: non poteva esserci dunque luogo più simbolico per la scelta della sua – avanguardistica -sede dell’antico villaggio di Buckon nel cuore di Seoul, dove si trovano anche il Bukchon Asian Art Museum e il Museum of Korean Art, un reticolo di vie e case tradizionali coreane), dette hanok, che risalgono al XV secolo. L’edificio, dal forte carattere contemporaneo, è stato progettato dal noto architetto coreano Kim Seung-hoy, ed è un’elaborata combinazione di differenti materiali, rame, vetro, legno, cemento e acciaio inossidabile. Il percorso è ospitato su tre piani sino alla sala dedicata alle mostre temporanee e alla terrazza panoramica.

World Jewellery Museum, Seoul, veduta dell’esterno

Abbiamo avuto la possibilità di intervistare Elaine Kim, Deputy Directore del Museo, che ci ha raccontato del museo, della sua genesi e della sua attività.

Puoi ricordarci come è nata l’idea di collezionare gioielli? La signora Lee Kang-won ha da subito intuito che avrebbe costruito una grande collezione? Ha indossato alcuni dei gioielli della sua collezione?

Miao silver neck ring

Il rapporto di Lee Kang-won con i gioielli può essere fatto risalire ai suoi primi ricordi d’infanzia, quando viveva insieme a sua nonna, una delle consorti reali del re Kojong, l’ultimo re della dinastia Choson. Sua nonna nutriva un profondo apprezzamento per gli oggetti belli con un alto livello di maestria e abilità artistica. Ovviamente Lee era molto giovane, ma ha un vivido ricordo del grande ciondolo d’ambra che sua nonna amava indossare e quella brillante luce dorata l’ha ipnotizzata per tutti questi anni. Essere sposati con un diplomatico significa vivere un’esistenza nomade piena di scoperte che cambiano la vita. L’idea di avviare una collezione di gioielli è venuta a Lee intuitivamente quando “ha contratto il virus” del collezionista in Etiopia nel 1978. L’arte del collezionismo ha una forte componente emotiva e intellettuale: collezionare significa imparare e per espandere i suoi orizzonti.

Kabakov, The Fly,  2010

Lee ha scoperto dai gioielli che l’arte non conosce confini culturali e può persino essere indossata. Non era interessata a creare una raccolta enciclopedica o una documentazione storica. Il suo obiettivo era acquisire capolavori che la intrigassero. La collezione era originariamente esposta nel soggiorno delle varie residenze dell’ambasciatore in cui Lee Kang-won risiedeva. Alcuni dei pezzi sono stati incorniciati e appesi al muro e altri sono stati esposti sul tavolo aperto per essere toccati e indossati da coloro che li ammiravano. Lee trae piacere visivo e tattile dal vivere con la collezione e renderla parte della sua vita: indossa gioielli ogni giorno, sono diventati i suoi amuleti. Alcuni dei suoi pezzi preferiti includono la collana a spalla d’ambra etiope con sfere d’argento, la collana in argento Miao d’argento, gli orecchini d’oro scultorei dall’Indonesia e l’anello “Fly” di Kabakov.

Ethiopian shoulder necklace

 

 La collezione ha raggiunto un numero incredibile di esemplari raccolti in circa trent’anni … È ancora in corso? C’è qualche pezzo in particolare che vorreste aggiungere al Museo?

Il WJM ospita oltre 5000 pezzi di gioielli antichi, storici e contemporanei provenienti da Africa, Americhe, Europa, Asia e regioni del Pacifico meridionale che sono stati acquisiti durante gli anni di Lee come “nomade” nel mondo. Proprio come ogni organismo vivente, la collezione respira, risponde agli stimoli, cresce, riposa e si adatta al suo ambiente. Al momento la priorità principale è espandere la definizione di gioielli e creare scambi con la bellezza, il patrimonio e i valori di identità diverse tra le culture passate e presenti attraverso le mostre permanenti. Lee Kang-won si è “ritirata dalla caccia al tesoro” a tempo pieno, ma essendo una calamita umana per i gioielli è sempre alla ricerca di nuovi obbiettivi. Le sue due figlie che lavorano come curatrici al museo sono appassionate di gioielli d’arte contemporanea e hanno organizzato diverse mostre presentandole e interpretandole come stimolo all’apprendimento, provocazione alla curiosità e fonte di ispirazione per tutti.

Pre-colombian pendants and figurines 13th century, Gold

 

Come ha reagito la città di Seoul al World Jewelry Museum? C’è una diffusa considerazione del gioiello come espressione culturale nel Paese? Che tipo di visitatore avete?

Fin dalla sua istituzione il WJM è stato riconosciuto a livello internazionale e nazionale come uno dei leader delle istituzioni culturali in Corea. Grazie alle sue innovative tecniche di visualizzazione e all’approccio altamente estetico nell’allestimento delle mostre, il museo si è guadagnato la reputazione di “gioiello del mondo” sin dalla sua fondazione. Nel 2016 Lee Kang-won ha ricevuto sia il Presidential Citation Award che il Seoul Award for Art and Culture per il suo contributo nel posizionare Seoul come centro culturale di livello mondiale. Il museo ha attratto nel corso degli anni visitatori nazionali e internazionali, contribuendo allo sviluppo della vita culturale ed economica di Seoul. Il museo lavora in stretta collaborazione con le scuole e le università locali e organizza attività artistiche per famiglie, persone svantaggiate e anziani durante tutto l’anno. In Corea l’arte di creare gioielli utilizzando oro, bronzo dorato e argento, nonché ambra, perle, madreperla, corallo, giada, avorio e ametista risale a molti secoli fa. I primi orafi coreani durante il regno di Silla (V-VI secolo) crearono uno dei gioielli d’oro più elaborati al mondo, guadagnandosi il titolo di “paese dell’oro”. I gioielli indossati nei tempi antichi riflettevano una società rigorosa gerarchica e attenta allo status. I governanti coreani emanarono decreti che proibivano l’uso di metalli preziosi e pietre preziose da parte di chiunque tranne i reali e la nobiltà. Nel XX ° secolo lo studio di gioielli è emerso in Korea come nuovo movimento culturale negli anni ’80, influenzato da artisti europei e nordamericani che hanno reinventato il concetto di gioiello ed espresso la propria estetica e visione.

Necklaces of the World Gallery

 

Ritengo molto interessante che la signora Lee Kang-won sia una poetessa; questa, secondo me, è una delle chiavi più importanti per capire come il gioiello, in special modo per il vostro museo, debba essere letto in termini di narrazione della storia dell’uomo. C’è un pezzo preferito tra tutti?

Noti per essere la più antica testimonianza degli inizi creativi e culturali dell’umanità, i gioielli sono l’espressione più istintiva e intima di ciò che significa essere umani. Il linguaggio principale dei gioielli si basa sul senso del tatto e ha bisogno del contatto umano più di ogni altro mezzo. Attraverso l’atto del fare, dare, ricevere, scambiare, condividere, indossare e vedere, i gioielli servono come promemoria costante del corpo fisico e della mente spirituale, e diventano il luogo in cui tutte queste relazioni si toccano. La missione principale del WJM è esplorare questa capacità unica dei gioielli di toccare le persone e di parlare della connessione umana, di come “attiva” l’anima e il corpo, ed è il collante sociale che lega le relazioni e simboleggia le interazioni complesse. È desiderio di Lee Kang-won che il museo prosperi come un “microcosmo dei tesori della terra e dell’umanità condivisa” basato sugli aspetti unici dei gioielli per parlare della connessione umana. È del tutto impossibile per Lee scegliere un gioiello preferito dalla collezione perché tutti possiedono validità universale e bellezza genuina. L’Etiopia occupa un posto speciale nel suo cuore poiché è lì che tutto ha avuto inizio. C’è un gioiello in particolare che ricorda a Lee il suo incontro con una donna etiope, la cui spettacolare collana d’argento aveva abbagliato gli occhi di Lee. La donna etiope si è rifiutata di vendere il suo cimelio di famiglia e Lee ha cercato in tutta l’Etiopia per trovare una collana simile per la sua collezione.

Amber necklaces 19th century Somalia, Morocco

 

Che tipo di attività collaterali (conferenze, mostre temporanee) organizzate?

Dal 2004 il WJM ha organizzato oltre quaranta mostre temporanee che evidenziano il concetto di gioielleria spaziando dalle opere tradizionali a quelle contemporanee (Nel 2013 è stata organizzata, con la curatela di Elaine Kim, la mostra Beyond Liasions in collaborazione con Elisabetta Cipriani Wearable Art, Londra, la prima grande mostra in Asia per esplorare il dialogo visivo tra gioielli d’arte creati da artisti viventi internazionali affermati e gioielli tradizionali di varie culture in tutto il mondo, n.d.r.). La parola “gioielli” deriva dalla parola latina “jocale”, che significa “giocattolo”. I gioielli non riguardano solo il lusso, il potere e lo status sociale, ma anche un mezzo per l’espressione di sé pieno di ricordi privati, idee, emozioni, valori, desideri, paure e speranze. Le mostre temporanee funzionano come un parco giochi creativo dove i visitatori del museo sono incoraggiati a sperimentare e giocare con la loro immaginazione. Le mostre includono anche programmi educativi con attività per famiglie, laboratori e serie di conferenze. I curatori del WJM hanno tenuto conferenze in occasione di conferenze internazionali su musei e gioielli organizzate dalla Society of North American Goldsmiths, International Council of Museums e American Alliance of Museums. Per vent’anni Lee Kang-won è stata presidente fondatore della Seoul Museums Association e presidente e membro del comitato in diverse associazioni museali nazionali e professionali. Durante il suo mandato sono state organizzate numerose conferenze e mostre per promuovere i musei come piattaforma essenziale per la comprensione e la diplomazia interculturale.

Yun Sang-hee (Korea), 2009 “Beautiful Footprint” armlet Mother-of-pearl, Korean lacquer

 

Ci sono alcuni gioielli italiani nella vostra collezione?

Lee Kang-won ha diversi gioielli moderni italiani che le piace indossare regolarmente. Ha sempre nutrito una profonda ammirazione per l’atemporalità dei gioielli italiani. Dopo che suo marito si è ritirato dal Foreign Service, Lee ha studiato storia dell’arte a Londra, dove ha potuto approfondire la sua passione per l’arte rinascimentale. Come ben sai, durante questo periodo i gioiellieri in Italia erano rispettati tanto quanto pittori, scultori e architetti poiché essi stessi erano ottimi artisti. Lee si augura di vedere una nuova rinascita della gioielleria nel XXI ° secolo, caratterizzata da una rinnovata consapevolezza del rapporto tra gioielli, corpo e spazio.

Carved emerald cameo brooch 19th century Emerald, diamond, pearl

 

I significati dei gioielli cambiano radicalmente da paese a paese, oppure c’è un filo conduttore, un significato costante identificabile? Potenza, bellezza, senso della magia?

Per oltre 30.000 anni in tutti gli angoli del mondo, gli esseri umani hanno fatto un uso abituale dei gioielli per vari scopi: soddisfare l’istinto di base per l’abbellimento; perseguire la forza magica per ottenere protezione e scudo psicologico; mettere in mostra ricchezza, status sociale e identità etnica; per fungere da banca personale portatile. I gioielli sono stati una testimonianza importante nei riti di passaggio poiché gli esseri umani segnano le pietre miliari della loro vita dalla nascita alla morte. I gioielli tradizionali sono un linguaggio visivo rigoroso e strutturato che viene compreso dall’intera comunità. Il materiale, il design, la funzione e il colore servono a comunicare un sistema di valori e credenze e ad ordinare la struttura sociale. I gioielli dei nostri tempi individualistici non portano più questo simbolismo collettivo che incarna i gioielli tradizionali. Tuttavia, i produttori contemporanei creano un nuovo simbolismo, anche se a un livello più personale. Oggi gli effetti della globalizzazione (“occidentalizzazione”) e dell’industria del turismo sono evidenti in molte culture tradizionali che hanno portato rapidi cambiamenti in ogni aspetto della loro gioielleria. È importante comprendere i nuovi valori creati da questi cambiamenti in una società dominata dalla tradizione poiché le persone trovino l’equilibrio tra la conservazione dei valori tradizionali e l’espressione delle idee contemporanee in un mix dinamico.

Earrings from China (Miao) Silver

 

Il Museo è organizzato in sale tematiche in un edificio appositamente progettato per contenere la collezione e accompagnare il visitatore: qual è il messaggio che vorreste trasmettere?

Il WJM è stato fondato sulla visione di Lee Kang-won in cui “la creatività umana è assetata di contatto, scambio e collisione con culture diverse”. Riesce a riunire tutti questi vari impulsi culturali in un unico luogo, consentendo loro di interagire, connettersi e creare esperienze e ricordi in cui i visitatori possono partecipare alla creazione del significato e dello scopo dei gioielli. Gioielli e bellezza hanno forgiato un legame indissolubile con l’umanità sin dagli albori della civiltà. Il concetto relativo e sfuggente di “bellezza” sposta il suo colore da cultura a cultura ed è espressione di un istinto umano di base. Questa idea costituisce una base per il WJM che è accessibile, distinto e pertinente. Il museo è uno spazio di contatto e connessione tra persone, gioielli e idee con una collezione significativa che ci ricorda cosa significa essere umani. Esplora temi come la bellezza, la fede, l’amore, la magia, il potere, la protezione, l’identità e la natura e le esperienze e le storie contemporanee della ricerca individuale di un sé autentico che si riflette nei suoi gioielli. La passione di WJM per i gioielli è contagiosa e nasce dal suo impegno di ispirare tale passione negli altri rilasciando il potere fisicamente, virtualmente e intellettualmente oltre le sue mura. Il museo si sforza di diventare una solida base per lo scambio culturale, la collaborazione e la partnership su scala globale.

World Jewellery Museum,

75-3, Hwa-dong, Jongno-gu

Seoul, South Korea

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.

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