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Il ‘900 di Emilio Tadini

Una mostra celebra Emilio Tadini nello spazio che a Milano porta il suo nome e che durante tutto l’anno ospita artisti noti o esordienti, indipendentemente dalla disciplina. Arte, Fotografia, Musica, Danza. Una mostra antologica, in senso tematico, che espone le sue opere pittoriche e letterarie a illustrare i diversi temi affrontati negli anni, insieme al contributo dei fotografi di PhotoMilano. Fino a Domenica 18 Marzo.

Uomo di cultura e di spirito, pittore e scultore, scrittore e filosofo, saggista e poeta, Emilio Tadini aveva bisogno di essere raccontato nella sua completezza. A 10 anni dall’apertura della Casa Museo in memoria di Emilio Tadini, nei locali che furono il suo atelier, finalmente di lui si parla. Testimoni la sua città Milano, il figlio Francesco Tadini e Melina Scalise curatori della mostra, amici come Maria Mulas, che lo ha ritratto in due meravigliosi scatti presenti in mostra, o Giorgio Marconi che ha lavorato 40 con Emilio Tadini, come suo mercante e gallerista. E ancora artisti e fotografi che gli hanno reso omaggio.

Il ‘900 di Emilio Tadini – Spazio Tadini

Il senso della mostra è stato quello di trasformare il suo studio in un’enorme scatola di racconti, quadri e scritti letterari a rappresentare il suo intero percorso artistico.
Dai primi lavori in cui parla della guerra ai grandi dipinti, i dittici e trittici del salone principale. Il ciclo dedicato ai filosofi, ad esempio. Figure danzanti focalizzate sul concettuale, che perdono la percezione del proprio corpo e il contatto con la realtà.
Una sala è dedicata alla fiaba, sempre nel filone dell’astrazione dalla realtà, e all’attenzione verso i bambini. Emilio Tadini scrive anche un romanzo sugli adolescenti, “Eccetera 2002”, che stupisce per l’introspezione e la capacità di rappresentarne il mondo, nonostante una insuperabile distanza anagrafica tra autore e protagonisti.

Il ‘900 di Emilio Tadini – Spazio Tadini

Collezionista di maschere africane, ne troviamo esposte alcune nel percorso della mostra. Perché la maschera africana ha avuto una forte influenza sull’arte del novecento, un artista per tutti Picasso. Ma anche perché la maschera richiama il concetto di teatralità presente nelle opere di Emilio Tadini.
Il tema del tragico e del comico è ricorrente in tutto il suo lavoro. Rappresentato in modo esemplare dalla figura del clown in cui convivono entrambi gli aspetti.
L’uomo dell’organizzazione è protagonista di un ciclo di figure in giacca e cravatta senza testa, a significare come la condizione umana all’interno dell’organizzazione perda l’identità.
La passione verso la psicanalisi di Freud e l’analisi critica del lavoro di Joyce, emerge nelle citazioni e nei simboli di molte opere come il grande tondo “La camera da letto”, che rappresenta una sintesi del suo pensiero. La camera da letto è il tempo dell’inconscio, in cui sono presenti la figura femminile generatrice, la tensione verso la spiritualità e la religione, riferimenti a Nietzsche e Joyce.

Melina Scalise, curatrice – Il ‘900 di Emilio Tadini

“Ho fondato lo spazio Tadini insieme a Francesco Tadini. E’ un progetto di vita. Noi viviamo in questo spazio, è un luogo di continuo stimolo, riflessione e di conoscenza del mondo attraverso il linguaggio dell’Arte. Un linguaggio più immediato rispetto ad altri e che ti permette subito di entrare nel cuore delle cose, sia da un punto di vista umano sia dal punto di vista della comprensione del mondo che ci circonda. Quando incontri una persona che ti presenta le sue opere d’arte, questa ti sta già parlando della sua intimità. L’arte è uno strumento che ti consente di andare oltre tutte quelle che sono le barriere di costruzione attorno alla persona. Tutto questo mi appassiona molto, insieme a ciò che l’arte può dare alla società.
Questo è il motivo di tante nostre iniziative. L’uomo non è nulla da solo, “è” in quanto ci sono gli altri. L’attività che facciamo in questo spazio è un essere qui insieme, sempre”. Melina Scalise

Foto d’archivio e scatti di fotografi contemporanei documentano la Milano di Emilio Tadini. E non è un caso che proprio i 78 fotografi di PhotoMilano, Club Fotografico milanese, siano stati chiamati ad interpretare ed enfatizzare la sua figura e il suo lavoro.

Elena Galimberti – Blade Runner Mood

Alle fotografie di Elena Galimberti è dedicata un’attenzione particolare. Una mostra nella mostra. La sua firma? Il rosso. Ovunque e ogni volta che il soggetto lo consenta. Il soggetto è Milano ovviamente, le sue architetture e le persone. Inedite le inquadrature, d’effetto l’uso dei colori e delle luci.
“Il mio approccio con la città è nato con l’esperienza. Io fotografo ogni giorno. Persone, situazioni, luoghi. E la fotografia è per me lo strumento per condividere un’emozione e dare un messaggio diverso, per regalare anche agli altri la bellezza che vedo”.
Elena Galimberti è ideatrice del Gruppo Facebook “Il Milanese Abbellito” e “Dal virtuale al reale”, un gruppo che trasforma le relazioni virtuali in eventi e incontri assolutamente reali.
www.elenagalimberti.it
Dal virtuale al reale: www.facebook.com/groups/224280194698401/
Il Milanese Abbellito: https://it-it.facebook.com/milaneseabbellito/

Cristina Risciglione e Renato Corpaci – Il ‘900 di Emilio Tadini – Spazio Tadini

“Il titolo del nostro lavoro è Rebus. E’ come un enigma da risolvere. Sotto la scritta Rebus c’è un suggerimento – “Italian zotic” – per risolverlo. Zotic nel senso di una persona vicino alla natura dal greco żòo – ζον. Allo stesso tempo diciamo che il lavoro ammicca al quadro di Grant Wood del 1930, che si intitola  American Gothic. Passando alla presentazione delle due persone  nella fotografia, da una parte c’è l’uomo con l’attrezzo agricolo dall’altra la donna che tiene in mano un’opera di Tadini, quindi la soluzione del rebus è “con – TADINI”. Renato Corpaci

Fabio Natta – Il ‘900 di Emilio Tadini – Spazio Tadini

“Sono tutti disegni di Tadini riprodotti, con l’aggiunta di un suo ritratto mentre scrive da una parte e dipinge dall’altra. Ho disegnato usando delle chine colorate, cercando di riprodurre i suoi colori. Solo dopo ho fatto una fotografia. Le dimensioni originali sono 50×70.” Fabio Natta

Elvira Pavesi – Il ‘900 di Emilio Tadini – Spazio Tadini

“Ho cercato la mia ispirazione concentrandomi sul tema della fiaba e sui colori. Lo spunto è venuto da un murale di Collodi. Ho lavorato con Photoshop per modificare prima la composizione del soggetto. Tadini aveva realizzato un giocattolo dal nome “Giocattolo con il naso giù di posto”, un pinocchio con il naso normale ma che al posto del pisello aveva un naso lungo. Poi il colore. Mi piace molto l’uso esasperato dei colori di Tadini.” Elvira Pavesi.

 

Spazio Tadini

via Niccolò Jommelli, 24
Aperto da mercoledì a sabato dalle 15.30 alle 19.30
domenica dalle 15 alle 18.30
Ingresso per visitare la Casa Museo 5 euro
www.spaziotadini.com

 

 

About Diana Cicognini

Diana. Dea cacciatrice! Il mio territorio è Milano, la mia preda l'Arte ... che racconto, scrivo, disegno e metto in mostra. Giornalista pubblicista, la mia Nikon mi accompagna sempre per testimoniare la bellezza e là dove il mio obiettivo fotografico non arriva...un grazie dichiarato ad artisti, gallerie ed uffici stampa che mi concedono "uno scatto" per le mie parole. Mi trovi su Instagram: @dianacicognini.contentcreator

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