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I Tempi di Antonio Marchetti Lamera da Studio La Città a Verona

Il 10 ottobre Studio la Città, la galleria veronese diretta da Héléne de Franchis,  ha inaugurato Tempo subìto, Tempo anticipato, la nuova personale di Antonio Marchetti Lamera, a cura  di Daniele Capra, che raccoglie alcuni tra i lavori recenti, realizzati su carta e su tela, della produzione dell’artista .

Il titolo Tempo subìto, Tempo anticipato fa riferimento alla manifestazione fisica dello scorrere del tempo e al suo concretizzarsi nell’incessante movimento delle ombre originato dalla luce del sole. Nella nostra esperienza quotidiana lo svolgersi cronologico del tempo è percepito grazie gli eventi atmosferici e al cambiamento della luce che viene continuamente riscontrato sugli edifici, su gli alberi, su gli elementi antropici e naturali verso cui posiamo gli occhi.

Antonio Marchetti Lamera Raggi ombrosi 2019 grafite su carta Amatruda ph.Michele Alberto Sereni Studio la Città – Verona

 

Il lavoro condotto da Marchetti Lamera è incentrato sulla documentazione/registrazione in un’immagine bidimensionale pittorica dell’ombra che qualunque volume o corpo proietta su altre superfici. Il processo creativo di Marchetti Lamera è frutto di un percorso estremamente originale ed elaborato e prevede una serie di passaggi complessi che includono fotografia e disegno; la fotografia “cattura” le ombre e ne cristallizza l’attimo; l’artista, pur mantenendone la mobilità latente, le sintetizza e le ricompone attraverso il disegno e la pittura su carta e su tela, utilizzando una palette minimalista per lo più fredda, dal forte potere evocativo.

Antonio Marchetti Lamera Tempo subìto, tempo anticipato 2019 installation view ph. Michele Alberto Sereni Studio la Città – Verona

È insieme un campionamento, un prelievo di tempo, come capita nella fotografia che testimonia un instante passato, e una traccia di una presenza che è avvenuta ma che si presta a presentarsi in forma simile, non appena si verificano le medesime condizioni luminose. L’immagine finale, condensata su tela o su carta, oscilla cioè tra essere il frutto di un tempo subìto – ossia già passato, sfuggente ed inafferrabile – e la previsione di un tempo anticipato, di una circostanza cioè destinata ad essere già annunciata e quindi prevista. Quella di Marchetti Lamera è una pittura-disegno basata sull’accenno, sull’allusione, sulla metafora, che prendono forma con una costante fissità di soggetto (l’ombra proiettata) ed una reiterata processualità esecutiva. È una pratica essenziale ed aniconica, realizzata con campiture dalle minime oscillazioni cromatiche, in cui la figurazione viene a sciogliersi nell’informe fluidità dell’ombra, come neve al sole. La mostra evidenzia gli ultimi sviluppi della ricerca di Marchetti Lamera, la cui pratica si è focalizzata sullo studio delle ombre portate e su come tali proiezioni costituiscano un alfabeto caratterizzato dalla dematerializzazione, dalla transitorietà e da un senso impalpabile di sospensione.

Antonio Marchetti Lamera Tempo subìto, tempo anticipato 2019 installation view ph. Michele Alberto Sereni Studio la Città – Verona

Una delle opere in mostra, realizzata nel 2017, si intitola Raggi Ombrosi; spiega a questo proposito l’artista: […] Raggi ombrosi è un omaggio a Leonardo da Vinci, che definiva con tale ossimoro le ombre. Queste ultime, a detta del grande artista rinascimentale, sono privazione di luce poiché allontanano i raggi luminosi ed emettono raggi ombrosi, che si allargano nell’aria e sono di tante varietà, quante quelle delle ombre originali da cui derivano […].

Antonio Marchetti Lamera Raggi ombrosi 2017 tecnica mista su tela  ph.Michele Alberto Sereni Studio la Città – Verona

 

Antonio Marchetti Lamera è nato a Torre Pallavicina nel  1964. Ha tenuto personali presso la Nuova Galleria Morone, Milano, Galleria Gagliardi & Domke, Torino, Galleria Bianconi, Milano, lo Studio Trisorio, Napoli, Villa Rufolo a Ravello (con Maurizio Donzelli). Hanno scritto di lui Claudio Cerritelli, Agnes Kohlmeyer, Demetrio Paparoni, Peter Assmann, Angela Madesani, Marisa Vescovo, Paolo Balmas, Tiziana Conti, Gianluca Marziani, Alberto Dambruoso, Francesco Tedeschi, Elena Forin, Elena Pontiggia, Lorenzo Madaro.

La mostra, visitabile sino al 16 novembre, è corredata da un catalogo, pubblicato da Scalpendi Editore, con testi di Daniele Capra e Angela Madesani.

Per info

Studio La Città_Verona

About Paola Stroppiana

Paola Stroppiana (Torino, 1974) è storica dell’arte, curatrice d’arte indipendente e organizzatrice di eventi. Si è laureata con lode in Storia dell’Arte Medioevale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, città dove ha gestito per più di dieci anni una galleria d'arte contemporanea. Collabora con diverse testate per cui scrive di arte e cultura. Si interessa a nuovi percorsi d’indagine come il gioiello d’artista e le ultime tendenze del collezionismo contemporaneo, argomenti sui quali ha tenuto conferenze presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Il Museo Civico di Arte Antica e la Pinacoteca Agnelli di Torino, il Politecnico di Milano.

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