Il 17 agosto 1955, il mondo dell’arte perdeva un suo pioniere. Fernand Léger si spegneva nella sua casa-atelier di Gif-sur-Yvette, in Francia. In quel preciso istante, una nuova generazione di artisti stava muovendo i primi passi, destinata a cambiare il volto dell’arte. Nell’ottobre dello stesso anno, Yves Klein presenta i suoi dipinti monocromi al Club Solitaire di Parigi, incontrando, grazie a Arman, il critico d’arte Pierre Restany. Contemporaneamente, Niki de Saint Phalle e Jean Tinguely si conoscevano, e César esponeva le sue prime “compressioni”.
Un’era si chiudeva, un’altra ne cominciava. La generazione delle avanguardie moderne svaniva, mentre una nuova ondata di artisti emergeva, testimone e protagonista dei profondi mutamenti economici e culturali successivi alla Seconda Guerra Mondiale. Un incontro, quello tra Léger e i nuovi realisti, che non è mai avvenuto nella realtà. Eppure, l’opera del pittore moderno conteneva già i semi della ricerca e delle rivolte dei suoi successori: la trasformazione degli oggetti d’uso comune, l’appropriazione dei simboli della società urbana e industriale, la contestazione di ogni forma di accademismo, e l’utopia di un’arte per tutti.
La nozione di “Nuovo Realismo” diventa il filo conduttore attorno al quale si crea questa affiliazione ideale tra Léger e i suoi eredi. Pierre Restany, profondo ammiratore del maestro, era presente all’inaugurazione del Musée Fernand Léger il 13 maggio 1960. In quell’occasione, avrebbe dato il nome al nuovo gruppo artistico proprio in omaggio a Léger, che già dal 1924 aveva utilizzato quella formula per definire la sua estetica.

La mostra Fernand Léger, Yves Klein, Niki de Saint Phalle, Keith Haring, giunge alla Reggia di Venaria Reale dal 27 settembre 2025 al 1 febbraio 2026 dopo le fortunate edizioni passate. Basata principalmente sulle collezioni del Musée National Fernand Léger di Biot e del Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza, a cui si aggiungono prestigiosi prestiti dal Centre Pompidou e dagli Archivi Yves Klein di Parigi, l’esposizione riunisce oltre trenta opere di Léger in un confronto serrato con gli artisti d’avanguardia europei e americani attivi dagli anni Sessanta a oggi.
Attraverso una serie di originali confronti tematici e formali, la mostra esamina il modo in cui gli artisti europei e americani hanno assimilato, reso omaggio o rifiutato l’eredità di Léger. Il percorso espositivo, infatti, permette di mettere in evidenza il forte legame storico e artistico tra l’opera del maestro e la generazione dei Nouveaux Réalistes, presentando settanta opere in tutto. Il loro approccio non mira alla rappresentazione del reale, ma alla sua appropriazione poetica.
La mostra mette a fuoco anche altre tematiche, tra cui la rappresentazione della società del tempo libero, l’arte nello spazio pubblico e l’importanza del lavoro collettivo. La posizione di Léger come precursore della Pop Art, già esplorata in diverse mostre, viene qui arricchita da un nuovo e inedito punto di vista: il rapporto con la scena artistica francese degli anni Sessanta, in particolare con il gruppo dei nuovi realisti.
Al di là del profilo di dialogo che può esistere tra forme e idee, il progetto intende illustrare la contemporaneità, la multidisciplinarietà e la portata visionaria dell’opera di Fernand Léger. La mostra invita il pubblico a un gioco di sguardi incrociati, a una passeggiata libera e spensierata attraverso la storia dell’arte rivisitata, sottolineando per la prima volta il contributo del pittore moderno alle avanguardie contemporanee.
La mostra Fernand Léger, Yves Klein, Niki de Saint Phalle, Keith Haring, è aperta al pubblico alla Reggia di Venaria Reale dal 27 settembre 2025 al 1 febbraio 2026.
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