In tutta la sua opera, Bernardo Atxaga si presenta come un narratore nascosto dietro il sipario, creando una distanza che impone alla voce del poeta di oggettivarsi in massimo grado. Canale Arte propone un approfondimento sul più importante scrittore basco, premiato recentemente a Roma dai Quaderni Ibero Americani.
Nell’ambito del Premio QIA 2015, assegnato a Bernardo Atxaga, una serata in onore presso il Teatro Arciliuto di Roma con la presenza di Maria Grazia Cucinotta e Alessando Meluzzi, l’esposizione delle opere dell’artista Roberto Bertazzon e la presentazione del libro La Littorina di Nosserio di Iolanda Beccaris
Il Premio “Quaderni Ibero-Americani 2015” è stato assegnato allo scrittore Bernardo Atxaga il 4 giugno 2015. Bernardo Atxaga è lo pseudonimo di José Irazu Garmendia, scrittore spagnolo di lingua basca, nato ad Asteasu, Guipúzcoa, nel 1951. Dopo aver conseguito la laurea in economia all’università di Bilbao e avere studiato filosofia all’università di Barcellona, ha trovato diverse occupazioni nel mondo dell’economia e dell’editoria e ha insegnato per anni letteratura basca. Ha raggiunto il successo con Obabakoak (1988; trad. it. Storie di Obaba, 2002), una serie di racconti di fantasia apparentemente indipendenti, benché concatenati da raffinati meccanismi narrativi, che descrivono un mitico villaggio basco sperduto tra le montagne, che varrà all’autore il premio nazionale della narrativa nel 1989 e la traduzione in più di venti lingue. Il ciclo di Obaba termina con Soinujolearen semea (2003; trad. it. Il libro di mio fratello, 2007), orchestrato su una polifonia di voci e cronologie diverse, che apre ad Atxaga la via del racconto realista. È il caso sia del romanzo Zazpi etxe Frantzian (2009; trad. it. L’ ottava casa, 2011), che descrive lo spiazzamento culturale e poi emotivo di un capitano dell’esercito e dell’avvenente moglie nel Congo belga d’inizio Novecento, sia della raccolta poetica Marks. Guernica 1937 (2007), che descrive, con stile rapsodico e riferimenti testuali disomogenei, i ricordi e i sentimenti causati dal bombardamento nazista di Guernica. Bernardo Atxaga è anche autore di diversi libri per ragazzi.
Tra i testi poetici, “Dall’altra parte della frontiera. Poesie e Ibridi”, pubblicato in Italia da Guanda nel 2003 . L’originalità della poesia di Bernardo Atxaga risiede principalmente nell’aurorale posizione del poeta, che vede le cose da un punto di vista di completa innocenza, cercando di capire, senza influenze né pregiudizi, il loro funzionamento. In tutta la sua opera, Bernardo Atxaga si presenta come un narratore nascosto dietro il sipario, creando una distanza che impone alla voce del poeta di oggettivarsi in massimo grado. Composti originariamente in euskera – la lingua dei Paesi Baschi spagnoli – e in gran parte tradotti in Castigliano dall’autore stesso, i testi di Bernardo Atxaga hanno dato origine a canzoni popolari e sono stati usati come base per molti programmi radiofonici, spettacoli teatrali e cortometraggi.
Durante i giorni successivi, una serie di eventi dedicati al Premio, organizzati dall’Associazione Culturale Cantiere di Sogni. Il 5 giugno, una Serata in Onore del Premio Quaderni Ibero Americani ha visto alternarsi sul palco, nella suggestiva ambientazione ricreata dalle installazioni dell’artista Roberto Bertazzon, il cantautore Daniele De Bellis e una serie di scrittori (Bernardo Atxaga, Rossana Balduzzi, Alfredo Conde, Ivan Fassio, Milagros Frías, José María Paz Gago, Ramón Pernas, Gérard Roero de Cortanze) presentati da Paolo Bonesso e Alessandro Meluzzi. Ospite d’eccezione, premiata per il suo impegno nella tutela dei diritti della donna, Maria Grazia Cucinotta ha ricevuto un omaggio dal prestigioso Editore Tallone e il profumo Quaderni Ibero Americani, creato appositamente da Laura Tonatto per la nuova linea Essenzialmente Laura.
Il 6 giugno, presso Villa Orlandi, sede de La Lepre Edizioni, le docenti universitarie Patricia Martelli, Segretaria del Premio QIA, e Giulia Lanciani, professore presso l’Università di Roma 3, hanno presentato il romanzo La Littorina di Nosserio di Iolanda Beccaris, con prefazione di Gérard Roero de Cortanze e copertina dell’artista Cristiana Gandini.
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